indicazione geografica protetta

"Marrone del Mugello IGP"

L'Unione Europea ha riconosciuto fin dal primo atto di individuazione delle IGP del 1996 l'eccellenza dei marroni mugellani, attribuendo loro il prestigioso marchio di Indicazione Geografica Protetta (attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata).

Per essere IGP i marroni devono avere precise caratteristiche: una pezzatura piuttosto grossa e omogenea (non più di 90 frutti per chilo), devono essere sanisenza muffe o bacature - interi, asciutti e puliti. Dalle marronete al banco di vendita, un rigoroso disciplinare regola l’intera filiera, che deve rispondere a precisi requisiti e controlli. 

cura e attenzione

Raccolta e conservazione

Il marrone è un frutto che richiede cure e attenzioni, anche dopo la sua caduta. Non deve restare a lungo sul terreno e per questo occorre passare ripetutamente sotto le stesse piante per la raccolta.

Una prima selezione avviene già in marroneta, i frutti vengono poi passati ad uno scrupoloso esame manuale e al vaglio, che li seleziona per pezzatura. La sera stessa della raccolta passano al distributore o sono sul mercato pochi giorni dopo aver lasciato il bosco.

Per mantenerli più a lungo la tecnica tradizionale è quella della curatura: i marroni vengono immersi in acqua a temperatura ambiente per 8 giorni e successivamente distesi su una superficie porosa e rapidamente asciugati rigirandoli spesso.

addomesticato e gentile per un gusto dolce e profumato

Caratteritiche distintive

C'è chi crede che il marrone non sia altro che una castagna di grosse dimensioni, in realtà sono due frutti con caratteristiche diverse: il marrone deriva da piante innestate, che lo rendono “addomesticato” e “gentile”.

Le sue dimensioni sono mediamente più grandi, il colore è più chiaro, tendente al rossiccio, con striature più scure, la forma è ovale e allungata, l'ilo (la parte biancastra alla base del frutto) è più rettangolare, la pellicina interna è sottile e penetra meno in profondità, rendendo più facile e rapido sbucciare i frutti cotti. 

La distinzione principale è quella del gusto: più dolce e profumato, il marrone sembra aver assorbito ed esaltato nella sua polpa i profumi più misteriosi del bosco.

cesto di marroni del Mugello

naturalmente senza glutine

Elevata qualità nutrizionale

Anche dal punto di vista nutrizionale il marrone è un elemento di elevata qualità, grazie all'alta percentuale di amidi abbinata ad un discreto contenuto di grassi, proteine, sali minerali (soprattutto sodio, potassio, ferro, magnesio, calcio e fosforo).

Infatti i marroni contengono: 55,8% di acqua, 2,9% di proteine, 1,7% di lipidi, 36,7%  di carboidrati, 8,9% di zuccheri solubili. Contengono anche vitamine, soprattutto del gruppo B, ma anche C e PP.

​La ricchezza in carboidrati complessi li rende simili per valore nutritivo ai cereali, senza che contengano glutine, per questo sono una valida alternativa in caso di intolleranza e coprono completamente la parte glucidica del pasto.

Marroneta e tradizione artigianale

Leggi di più sulla provenienza dei nostri marroni dalla marroneta tradizionale incontaminata nel cuore dell'Appennino del Mugello. Immergiti negli antichi metodi tradizionali che consentono di portare prodotti genuini dal bosco alla tua tavola

Questa è incentrata sulla cura degli alberi e del loro habitat, ma non si limita a questo. Intorno a un prodotto, che per secoli è stato centrale per la vita delle popolazioni montane, si sono sviluppati numerosi saperi, legati - alla conoscenza e utilizzazione delle diverse specie del sottobosco, - all'allevamento brado e all'apicoltura, - alla lavorazione del frutto e dei suoi derivati, sviluppando una ricca tradizione culinaria e gastronomica, - alla produzione e lavorazione del legname (legno per costruzione, falegnameria e artigianato, legna da ardere, legna per la produzione di tannino, residui di legname per la concimazione).

Nella seconda metà del secolo scorso il progressivo spopolamento delle aree rurali, soprattutto della montagna, l'invecchiamento della popolazione residente, la maggior attrattiva di lavori meno faticosi, hanno segnato un regresso della produzione e la distruzione o l'abbandono delle marronete. Fattore determinante nella distruzione di grandi estensioni di marronete da frutto del Mugello è stato l'utilizzo del legname per l'industria del tannino.

Dagli anni 80 si sta registrando un'inversione di tendenza e un maggiore interesse verso il marrone, non più inteso come fonte di nutrimento e sussistenza per le popolazioni locali, ma come prodotto d'eccellenza per le sue particolari caratteristiche di gusto, di valore nutrizionale, di garanzia per un'alimentazione sana e naturale, proiettato verso il mercato internazionale.​